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Salani Arte e Scienze 1965

La divina commedia

Nel 1950, in vista del 700° anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265-1321), il governo italiano commissionò a Salvador Dalì l’illustrazione della Divina Commedia.

Salvador Dalì vi lavorò dal 1950 al 1959, realizzando una serie incredibile di acquerelli, 100 in totale. L’artista si immerse totalmente nel capolavoro dantesco, analizzandone tutti gli aspetti intrinsechi, elaborandone in modo intimo e personale le sfaccettature, proponendo, al termine del suo compito, un percorso nei tre regni dell’aldilà davvero particolare. Le parole di Dante Alighieri diventarono per Dalì un riferimento per analizzare un ulteriore aspetto dell’inconscio, la fede, dando vita ad un suo personale percorso di redenzione. Non si limitò a riprodurre ciò che Dante descrisse nella Divina Commedia, ma riuscì con il suo tocco unico a ridefinire il viaggio tra i dannati, i penitenti e i beati, scegliendo un momento, un personaggio o uno scenario per lui stimolante.

34 tavole ripercorrono le tappe dei cerchi infernali, dove i demoni, i dannati, il contrappasso e le ambientazioni vengono ripresi con enfasi, ricchi di simbolismi caratteristici dello stile surrealista, includendo le figure molli, le stampelle, le ossa volanti e la definizione accentuata della prospettiva.

33 Tavole illustrano il passaggio nel Purgatorio, dove la prima rappresentazione racchiude il significato principale del percorso di purificazione di Dante e di Dalì stesso. Ognuno di noi ha dentro di sé delle colpe da espiare, osservandosi meglio esse si mostrano, come degli oggetti nascosti nei cassetti della nostra anima.

Il tema delle 33 tavole del Paradiso è totalmente differente, lo stile adottato cambia considerevolmente, i colori sono cangianti, a volte addirittura abbaglianti, il bianco riporta all’infinito, gli ambienti sono indefiniti e le figure trasmettono pace e beatitudine degne del regno dei cieli, il tutto molto fedelmente alla descrizione di Dante.

Al termine del lavoro di Salvador Dalì, il progetto venne dapprima lanciato in Italia, dove l’esposizione degli acquerelli non riscosse il successo sperato, a causa delle origini dell’artista e per le immagini sfacciate e in alcuni casi forti. Al contrario venne accolto con entusiasmo dai parigini, dove gli esperti incisori francesi accolsero volentieri il compito, seppur arduo, di realizzare le tavole di legno necessarie per il trasferimento degli acquerelli su carta. La riproduzione fu un compito difficile, ogni tavola richiedeva in media 35 diverse matrici, per un totale di 3500 incise a rilievo, realizzate nel corso di quattro anni di lavoro.

La stampa xilografica delle tavole fu eseguita su carta di Rives, sotto la direzione del Maestro Raymond Jacquet. L’edizione francese fu seguita dalla presente italiana del 1964, dei 6 volumi (2 per ciascuna cantica) vennero realizzate 44 copie su carta a tino del Giappone nel torchio a mano dell’officina Bodoni e 3000 esemplari dalla Stamperia Valdonega di Verona, su carta a mano dei Fratelli Magnani di Pescia, il tutto sotto la direzione del Maestro tipografo Giovanni Mardersteig.

Per la supervisione scientifica fu incaricato il "principe della lingua italiana", Giovanni Nencioni, docente all'Università di Firenze e poi professore emerito alla Scuola Normale di Pisa, accademico dei Lincei e presidente dell'Accademia della Crusca per 28 anni; un progetto che racchiude in sé l’elite del panorama cartario, tipografico e letterario dell’epoca.

Le tavole qui esposte provengono dall’esemplare numero 2428 dei 3000 prodotti da Salani Arte e Scienze nel 1964.

Rizzoli 1967

Biblia Sacra

A seguito di un’amicizia instauratasi anni prima, il Dr. Giuseppe Albaretto, facoltoso collezionista, commissionò a Salvador Dalì una serie di dipinti a tema religioso. Il progetto prevedeva l’illustrazione di una selezione di passi della Vulgata, o Volgata, la versione latina definitiva della Bibbia.

La Vulgata venne tradotta in latino nel IV secolo da San Girolamo, diventò dal VI secolo in poi la versione della Bibbia “per il popolo”, il cui stile, meno raffinato e retorico rispetto all’ antica versione greca ed ebraica, richiamò un’ampia diffusione. Dal Concilio di Trento (1545-1563), al Concilio Vaticano II (1962-1965) in cui venne ulteriormente revisionata, la Vulgata ha rappresentato la traduzione canonica della Bibbia per l’intera chiesa cattolica, tuttora è il testo liturgico adottato nella Messa in latino.

I passi della Vulgata, selezionati per l’artista, avevano come intento, oltre che la creazione di una serie unica ed inestimabile di capolavori, anche il riavvicinamento di Salvador Dalì alla fede, permettendogli di meditare sullo stretto rapporto con Dio, alleviando la forte dominazione emotiva esercitata dalla moglie Gala. Il risultato fu stupefacente, tra il 1963 e il 1964 Dalì realizzò 105 opere tra acquerelli e gouaches, applicando inchiostri metallizzati, tratti a matita e a penna.

La trasposizione degli acquerelli e delle gouaches in multipli non fu semplice, venne appositamente realizzato un supporto molto resistente, una carta così forte da poter resistere ai molteplici passaggi di stampa, necessari per garantire la fedeltà assoluta con l’immagine di partenza, in cui la profondità dei soggetti, la ricchezza dei colori e i precisi dettagli, andavano riproposti con perfezione assoluta. Il risultato fu un vero e proprio monumento tipografico, dove la suite di serilitografie, offset e litografie a colori rappresenta il culmine di un’edizione della Bibbia unica nel suo genere.

La sfarzosa opera di Rizzoli edita nel 1967 prevedeva 99 esemplari “ad personam”, 199 esemplari “magni luxus” e 1499 esemplari “luxus”. I volumi luxus, con numerazione araba su carta vergata, sono rilegati in pelle di capra avana, con dorso a nervi e fregi in oro, raccolti in cofanetti in pelle di vitello ambrata e piatti in seta. Le 105 tavole presenti nelle edizioni sono protette da una velina parlante in carta giapponese, a cui fu associato un passaggio in latino, esplicante il significato del passo scelto nell’illustrazione. L’edizione qui esposta è un’edizione luxus numero 1095 di 1499.

A seguito della commercializzazione della Sacra Biblia, la casa editrice offriva agli acquirenti la possibilità di ordinare un mobile artigianale in rovere massiccio, costruito appositamente per contenere e consultare al meglio gli imponenti volumi. Il piano superiore del mobile è realizzato per fungere da leggio, è inoltre presente uno scomparto segreto dalla notevole capacità, il tutto arricchito da un importante medaglione in bronzo centrato nella parte inferiore. Ad oggi risulta molto difficile poter visionare l’unione tra le meravigliose tavole e l’affascinante Bibbia, sono pochissime e rarissime le opere complete ed eccellentemente conservate, infatti successivamente alla diffusione, i volumi furono oggetto di razzie da parte dei mercanti d’arte, attratti dalla facile vendita delle singole tavole. Historian Gallery vi offre l’opportunità di visionare questi capolavori nella loro perfetta unione, l’inaspettato sacro nato dalla mano profana del maestro surrealista.

"La creazione della mostra è stato un grande sforzo sia economico sia fisico (circa 10 mesi) con un obiettivo culturale importante rivolto ai giovani, creando fasce di biglietti con sconti particolari per studenti, scuole e gruppi."

Luca Verzelloni

Fondatore Historian Gallery

"Nella parte perimetrale troviamo la Bibbia e nella parte centrale troviamo la Divina Commedia dove viene riproposta la simbologia del numero 3. Tre sono i cubi per l'Inferno, tre per il Purgatorio, tre per il Paradiso. Tre sono le tavole esposte su ogni facciata di ogni cubo."

Erika Verzelloni

Curatrice della mostra

"All'Historian Gallery di Gavirate è stata inaugurata la mostra “Il Genio di Dalì” in programma fino al al 31 agosto 2018, che ci fa addentrare in un viaggio di conoscenza della Bibbia e della Divina Commedia. In un percorso di litografie e xilografie originali di Salvador Dalì, ci si perde in un percorso tra sogno e realtà particolarmente suggestivo."

Samuele Astuti

Politico

"Esposizione interessante e curata molto bene. Da non perdere. Arte e letteratura. Super!"

Grotte Rescia Lago Ceresio

Visitatore

"Fantastico Dalì . Virginia D Umas ti porterò appena tornerai la prox volta!!!"

Maria Teresa Rossi

Visitatrice

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